Economia circolare: in che modo l’UE intende realizzarla entro il 2050
Scoprite il piano d'azione dell'UE per l’economia circolare e le misure aggiuntive proposte dai deputati per ridurre i rifiuti e rendere i prodotti più sostenibili.
Le risorse limitate e i cambiamenti climatici rendono necessario il passaggio da una società del tipo "produzione-consumo-scarto" a una volta a un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050.
La pandemia di Covid-19 ha evidenziato le debolezze nelle catene delle risorse e del valore, colpendo le PMI e l'industria. L'economia circolare taglierebbe le emissioni di CO2, stimolando allo stesso tempo la crescita economica e creando opportunità di lavoro.
Per saperne di più sulla definizione e sui benefici dell'economia circolare.
Il piano d’azione dell’UE per l’economia circolare
In linea con gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 previsti dal Green Deal, nel marzo 2020 la Commissione europea ha proposto il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economica circolare, come annunciato nel Piano d'azione per l'economia circolare.
Le proposte includono un ampliamento dell'ambito di applicazione delle regole in materia di eco-progettazione, la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde e la strategia sui tessuti sostenibili.
Nel novembre 2022, la Commissione ha proposto un secondo pacchetto contenente nuove regole a livello europeo sugli imballaggi. Queste comprendono una proposta per migliorare il design degli imballaggi, dotarli di etichettatura chiara e incentivare il riutilizzo e il riciclo. La proposta include anche una transizione verso plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili.
Un terzo pacchetto è stato presentato nel marzo 2023, e comprende una proposta per regolamentare le dichiarazioni ecologiche delle aziende e garantire il diritto alla riparazione dei prodotti.
Nel luglio 2023, la Commissione ha proposto la revisione della Direttiva quadro sui rifiuti, per promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti tessili e alimentari.
Nell'ottobre 2022 il Parlamento ha approvato una revisione delle norme sugli inquinanti organici persistenti (POP) per ridurre la quantità di sostanze chimiche pericolose nei rifiuti e nei processi di produzione. Le nuove regole introdurranno limiti più severi, vieteranno alcune sostanze chimiche e manterranno gli inquinanti lontani dal riciclaggio.
Nell'aprile 2024, il Parlamento ha approvato l'istituzione di un sistema di certificazione a livello europeo per l'eliminazione del carbonio. Questo garantirà una misurazione più accurata delle attività di rimozione del carbonio, con l’obiettivo di immagazzinarlo per il periodo più lungo possibile.
Il passaggio ai prodotti sostenibili
Per realizzare un mercato europeo di prodotti sostenibili, neutrali per il clima ed efficienti dal punto di vista delle risorse, la Commissione propone un’estensione della Direttiva per la progettazione ecocompatibile anche ai prodotti non connessi all'energia e per creare passaporti di prodotto digitali, con l'obiettivo di condividere tutte le informazioni rilevanti lungo il ciclo di vita del prodotto. Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sulle nuove regole, approvate dal Parlamento nell'aprile 2024.
I deputati hanno approvato anche delle iniziative per combattere l'obsolescenza programmata, migliorare la durata e la riparabilità dei prodotti e rendere più forti i diritti dei consumatori con il "diritto alla riparazione". Il Parlamento ha adottato la direttiva nell'aprile 2024. Le nuove regole dovrebbero garantire che riparare i prodotti sia più facile ed economico rispetto all'acquisto di nuovi.
Nel gennaio 2024, gli eurodeputati hanno approvato un accordo con il Consiglio per aggiornare le norme UE per vietare il greenwashing e fornire maggiori informazioni ai consumatori sulla durata dei prodotti.
È stata inoltre sottolineata l’importanza del diritto dei consumatori di essere correttamente informati sull'impatto ambientale dei prodotti e dei servizi che comprano ed è stato richiesto alla Commissione di preparare delle proposte per combattere la pratica scorretta del "greenwashing" (ossia la falsa politica di sostenibilità di un’azienda).
Nel marzo 2024, il Parlamento ha fissato la propria posizione su un sistema di verifica delle dichiarazioni ambientali delle aziende. Nel corso del nuovo mandato Parlamento proseguirà la propria attività sulla normativa.
Il passaggio all’economia circolare in settori cruciali
Il processo di produzione inizia dalle materie prime e le catene di approvvigionamento globali sono state duramente colpite dalla pandemia di Covid-19. Nel 2021, gli eurodeputati hanno chiesto una strategia globale dell'UE per le materie prime essenziali, fondata su approvvigionamento sostenibile, elevati standard ambientali, sociali e in materia di diritti umani. I deputati chiedono una riduzione della dipendenza UE da alcuni paesi non-UE e vogliono promuovere il riciclaggio e il recupero di materie prime critiche. Le misure UE sulle materie prime critiche, che perseguono tali obiettivi, sono state adottate nel dicembre 2023.
La circolarità e la sostenibilità devono essere integrate in tutte le fasi della catena del valore per raggiungere un'economia completamente circolare: dalla progettazione alla produzione, fino al consumatore. Il piano d'azione della Commissione europea ha stabilito sette aree chiave, essenziali per raggiungere un'economia circolare: plastica; tessile; rifiuti elettronici; cibo e acqua; imballaggi; batterie e veicoli; edifici e costruzioni.
Per realizzare un mercato europeo di prodotti sostenibili, neutrali dal punto di vista climatico ed efficienti dal punto di vista delle risorse, la Commissione ha proposto di estendere il sistema ai prodotti non legati all'energia e di creare passaporti digitali di prodotto, con l'obiettivo di condividere tutte le informazioni rilevanti lungo il ciclo di vita del prodotto. Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulle nuove regole, che il Parlamento ha approvato nell'aprile 2024.
I deputati hanno sostenuto anche le iniziative per combattere l'obsolescenza programmata, migliorare la durata e la riparabilità dei prodotti e rafforzare i diritti dei consumatori con il diritto alla riparazione.
I deputati insistono sul fatto che i consumatori hanno il diritto di essere adeguatamente informati sull'impatto ambientale dei prodotti e dei servizi che acquistano e hanno chiesto alla Commissione di presentare proposte per combattere il cosiddetto greenwashing, quando le aziende si presentano come più rispettose dell'ambiente di quanto non siano in realtà. La Commissione ha presentato una proposta di aggiornamento delle norme UE in materia di consumo per sostenere la transizione verde nel marzo 2022 e una proposta di direttiva sulle "asserzioni verdi" nel marzo 2023.
Nel gennaio 2024, gli eurodeputati hanno approvato un accordo provvisorio con il Consiglio per aggiornare le norme UE sui consumatori, che vieterebbero il "greenwashing" e fornirebbero maggiori informazioni ai consumatori sulla durata dei prodotti.
Plastica
I deputati hanno promosso la strategia europea per la plastica nell'economia circolare, che eliminerebbe gradualmente anche l'uso delle microplastiche.
Per ulteriori informazioni sulla strategia dell'UE per ridurre i rifiuti di plastica.
Tessile
L’industria tessile fa uso di molte materie prime e di acqua, a fronte di meno dell'1% di materiale riciclato.
La strategia UE per tessuti sostenibili e circolari presentata dalla Commissione a marzo 2022 mira a garantire che i prodotti tessili presenti sul mercato UE sia durevoli e riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate e privi di sostanze nocive entro il 2030.
Per scoprire di più sull'impatto della produzione e dei rifiuti tessili sull'ambiente.
Elettronica e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)
I rifiuti elettronici ed elettrici rappresentano il flusso di rifiuti in più rapida crescita nell'UE. I deputati chiedono che l'UE promuova una maggiore durata dei prodotti incentivando il riuso e facilitando la riparabilità.
Per saperne di più sui dati e sulle cifre dei rifiuti elettronici.
Cibo e acqua
Si stima che il 10% del totale di cibo prodotto nell'UE vada perso o sprecato. I deputati si sono espressi a favore del dimezzamento degli sprechi alimentari entro il 2030, così come previsto dalla strategia per la sostenibilità alimentare.
Scoprite di più sulle misure contro lo spreco alimentare.
Imballaggi
I rifiuti dell’industria d’imballaggio in Europa sono in aumento. Nel 2021, si stima che la media dei rifiuti di imballaggio prodotti da ogni individuo nell'UE sia stata di 189 kg.
Nell'aprile 2024, il Parlamento ha approvato l'accordo raggiunto con il Consiglio sulla revisione delle norme UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio per ridurre le quantità e migliorare la situazione dell'ambiente.
Batterie & veicoli
I deputati hanno approvato le nuove regole sulla produzione e sul tipo di materiali impiegati per tutte le batterie presenti nel mercato UE. Si richiede, in particolare, che abbiano una bassa impronta di carbonio e rispettino i diritti umani, nonché gli standard sociali ed ecologici.
Scoprite le nuove regole UE per batterie più sostenibile ed etiche.
Edifici e costruzioni
L'industria edile è responsabile di oltre il 35% dei rifiuti totali dell'UE.
La Commissione ha annunciato la revisione del Regolamento sui prodotti da costruzione per aggiornare le regole in vigore dal 2011.
I deputati si impegnano per un'azione finalizzata a per prolungare il ciclo di vita degli edifici, fissare obiettivi per la riduzione dell'impronta di carbonio dei materiali e introdurre requisiti minimi per l'efficienza energetica e l'uso delle risorse.
Nel marzo 2024, il Parlamento ha adottato un aggiornamento delle norme sulla prestazione energetica degli edifici, che mirano a creare un settore edilizio neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
Gestione e spedizione dei rifiuti
L'UE produce circa di 2,1 miliardi di tonnellate di rifiuti all'anno. Le esportazioni di rifiuti dell'UE verso paesi terzi hanno raggiunto i 32,1 milioni di tonnellate nel 2022. La maggior parte dei rifiuti spediti è costituita da rottami di metalli ferrosi (ferro e acciaio) e viene indirizzata principalmente verso la Turchia. L'UE esporta anche molti rifiuti di carta (15%), con l'India come destinazione principale.
Nel febbraio 2024, il Parlamento ha approvato regole più severe per le spedizioni di rifiuti verso paesi extra-UE. Le regole proibiranno le esportazioni di rifiuti plastici verso Paesi non appartenenti all'OCSE e introdurranno condizioni più severe per le esportazioni verso i Paesi dell'OCSE. La spedizione di rifiuti verso un altro paese dell'UE sarà possibile solo in circostanze eccezionali.
Scoprite di più sulla gestione dei rifiuti nell'UE.
Per ulteriori informazioni
- Il report della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare sull’economia circolare (EN)
- Servizio di ricerca del Parlamento europeo: Economia circolare – infografica (EN)
- Treno legislativo: Il Green Deal europeo (EN)
- Commissione europea: Il nuovo piano d'azione europeo per l'economia circolare (EN) Si apre in una nuova finestra
- Note tematiche sull'Unione europea: efficienza delle risorse ed economia circolare
- Note tematiche sull'Unione europea: consumo e produzione sostenibili