Il Parlamento sostiene nuove modalità di finanziamento dell’UE

Il Parlamento europeo ritiene necessario individuare nuove fonti di entrate per il bilancio dell’UE, per poter rimborsare il debito esistente e continuare a investire in settori chiave.

Conferenza stampa sul prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (QFP): esito della votazione sulle priorità del Parlamento
La Presidente del Parlamento Roberta Metsola (al centro),Carla Tavares (a sinistra) e Siegfried Mureşan (a destra) Strasburgo, maggio 2025.

Il bilancio dell'UE è finanziato attraverso un sistema di finanziamento chiamato “risorse proprie”. In vista dei negoziati sul bilancio a lungo termine, che entrerà in vigore dopo il 2027, il Parlamento europeo chiede l’introduzione di nuove tipologie di risorse proprie.

Cosa sono le risorse proprie?

 

Gli stati membri contribuiscono al bilancio europeo al fine di raggiungere obiettivi comuni. A differenza di quanto succede a livello nazionale, il bilancio europeo è un bilancio di investimenti e non può operare in deficit. I Trattati UE prevedono che il bilancio europeo sia "finanziato integralmente tramite risorse proprie”.

Scoprite in che modo il Parlamento europeo sta contribuendo alla definizione del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE.

Tali fonti di entrate sono adottate dal Consiglio all’unanimità, previa consultazione del Parlamento europeo e necessitano di ratifica da parte di ciascuno stato membro. Il sistema delle risorse proprie è rimasto pressoché invariato per oltre trent’anni, finché nel 2021 non è stata introdotta una nuova fonte di entrate, calcolata sulla base dei rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati. Il Parlamento chiede da tempo una revisione del sistema.


Nella foto: bottiglie di plastica gettate nella spazzatura
Tra le nuove fonti di entrata, il contributo sui rifiuti prodotti dagli imballaggi di plastica non riciclabile.

Le entrate UE già esistenti sono composte da:

  • Risorse proprie tradizionali (costituite principalmente da dazi doganali, inizialmente includevano anche le tasse sullo zucchero)
  • Risorsa propria basata sull’IVA (trasferimento di una percentuale dell’IVA riscossa dai paesi UE)
  • Risorsa basata sul reddito nazionale lordo (consiste in un prelievo sul reddito nazionale lordo degli Stati membri; costituisce la principale fonte di entrate tra le risorse proprie.)
  • Risorsa propria basata sulla plastica (un contributo nazionale basato sulla quantità di rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati)
  • Altre entrate (ammende comminate contro società che violano la concorrenza, contributi versati da paesi terzi a favore di determinati programmi UE, imposte sulle retribuzioni del personale UE).
Panoramica esterna di un edificio del Parlamento europeo
Bilancio dell’UE: una nuova fonte di entrate potrebbe essere legata agli utili aziendali.

Da dove provengono le risorse proprie già esistenti?

Dal momento che il bilancio UE deve sempre essere in pareggio, le entrate annuali devono coprire il totale delle spese.

Alcuni paesi UE (Austria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia) beneficiano attualmente di una riduzione dei rispettivi contributi.

La fonte di entrate derivante dai rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati è la più recente ed è in vigore dal 1° gennaio 2021. Questa misura ha incoraggiato la riduzione della plastica monouso e il riciclaggio, oltre ad aver dato impulso all'economia circolare.

Quali sono le nuove modalità proposte per finanziare l'UE?


Da tempo il Parlamento europeo si è espresso a favore di una riforma dell’attuale sistema di entrate UE, per poter affrontare le attuali sfide e raggiungere risultati significativi per i cittadini europei.

Per ridurre la dipendenza dai contributi nazionali basati su RNL e IVA, il Parlamento ha chiesto l’introduzione di nuove fonti di entrata legate alle politiche e agli obiettivi UE. 

Nel corso degli anni si sono andate affermando diverse idee per le risorse proprie, fra le quali:

    • I proventi del sistema di scambio delle quote di emissione (entrate derivanti dal sistema che limita il volume di gas a effetto serra che possono essere emessi, ad esempio, dall'industria ad alta intensità energetica, dai produttori di energia elettrica e dalle compagnie aeree)
    • La tassazione dei servizi digitali (garantire una tassazione equa dell'economia digitale)
    • Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (un prezzo del carbonio sulle importazioni di determinati beni provenienti da paesi terzi, che contribuisce a garantire condizioni di parità nella lotta contro i cambiamenti climatici)
    • Una tassa sulle transazioni finanziarie (garantire che il settore finanziario paghi la sua giusta quota di imposte)
    • Una risorsa propria legata alle entrate derivanti dalla tassazione delle società

    Nel maggio 2023, il Parlamento ha approvato una relazione che richiede una valutazione della riforma fino ad oggi e propone nuove idee per ottenere più entrate, come una tassa sulle criptovalute. 

    A giugno 2023 la Commissione europea ha lanciato una proposta per nuove fonti di entrate per il bilancio UE:

    • risorse proprie basate sul sistema di scambio delle emissioni ETS (dall'inglese Emission Trading System, ricavato dal sistema di scambio di emissioni di gas serra prodotti ad esempio dall’industria pesante, dai produttori di energia e dalle compagnie aeree) il 30% dei ricavi derivanti dalle aste delle quote ETS verrà destinato al bilancio dell’UE.
    • entrate provenienti dal suo meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), destinando il 75% delle entrate raccolte al proprio bilancio.
    • un'ulteriore risorsa propria potrebbe essere legata agli utili aziendali, inizialmente stimati attraverso dati statistici e, potenzialmente in futuro, attraverso una riforma che mira a semplificare le regole dell'imposta sulle società.

    Il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione, pur evidenziando la necessità di rivedere i meccanismi che permettono agli Stati membri di ridurre i loro contributi netti, come sconti e correzioni. La decisione ull'aggiunta di nuove fonti di entrata per il bilancio UE necessita l'approvazione da parte degli Stati membri all'unanimità. Finora non è stato raggiunto alcun accordo in merito in seno al Consiglio.

    Nel maggio 2025 il Parlamento ha adottato una risoluzione contenente le sue priorità per il bilancio a lungo termine post-2027. In tale risoluzione il Parlamento ha invitato il Consiglio ad adottare con urgenza nuove risorse proprie per consentire il rimborso sostenibile del debito dell'UE e ha sottolineato che nuove risorse proprie sono essenziali per soddisfare le maggiori esigenze di spesa dell'Unione.

    «Il nostro prossimo bilancio a lungo termine deve essere responsabile nei confronti delle generazioni future. La disciplina di bilancio non è una scelta, è un dovere. Abbiamo bisogno di nuove risorse per il debito pregresso. È una promessa che viene fatta da anni. È ora di andare avanti e mantenerla», ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola in una conferenza stampa dopo la votazione in plenaria.

    La disciplina fiscale non è una scelta, è un dovere. Abbiamo bisogno di nuove risorse per far fronte ai debiti esistenti.
    Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo

    Quali benefici porterà la riforma delle risorse proprie?

    Queste nuove fonti di entrata per il bilancio UE potranno finanziare il debito comune assunto dai paesi UE per finanziare la ripresa post COVID-19. Senza risorse proprie, i fondi presi a prestito per la ripresa dovrebbero essere restituiti attraverso ulteriori tagli ai programmi UE o anche attraverso contributi più consistenti da parte dei paesi membri basati sul reddito nazionale lordo. I deputati sostengono inoltre che l'aumento dei tassi di interesse esercita una maggiore pressione sul bilancio dell'UE poiché i costi dei prestiti aumentano.

    Le nuove risorse proprie che le priorità d’azione dell’UE – come il rafforzamento della difesa e il rilancio della competitività – si rispecchino in modo più diretto e coerente nelle entrate del bilancio europeo. In aggiunta sostengono il funzionamento del mercato unico e ridurranno la dipendenza dai contributi nazionali basati sul RNL.

    Articoli correlati