L'evoluzione del ruolo di controllo del Parlamento sui commissari designati

Le audizioni di conferma dei commissari designati rappresentano un momento chiave per il Parlamento europeo.Nel tempo queste procedure si sono evolute, acquisendo un impatto sempre maggiore.

Foto dell'audizione di Wopke Hoekstra il 2 ottobre 2023.
Audizione al Parlamento del commissario designato olandese Wopke Hoekstra nel 2023.

Cosa sono le audizioni di conferma?


Le audizioni di conferma costituiscono uno strumento per garantire trasparenza e responsabilità a livello europeo. I candidati a commissario UE vengono nominati dai governi dei paesi membri tuttavia, prima di essere confermati nei loro ruoli, vengono attentamente esaminati dal Parlamento europeo.

Prima che i commissari designati possano partecipare alle audizioni, la commissione giuridica del Parlamento esamina la situazione finanziaria di ogni candidato per assicurarsi che non vi siano conflitti di interesse. L’audizione può avere luogo solo a seguito della conferma da parte della commissione .

Nel corso delle audizioni di conferma, gli eurodeputati valutano se i commissari designati siano qualificati per comporre la Commissione europea. Al termine delle audizioni, il Parlamento tiene una votazione plenaria per approvare o respingere la Commissione nel suo insieme.


Da dove nascono le audizioni di conferma?


Inizialmente, il Parlamento europeo non era coinvolto nella nomina della Commissione, poiché la decisione era nelle mani dei governi dei paesi membri dell'UE.

La tradizione voleva che ogni Presidente della Commissione presentasse una dichiarazione politica generale al Parlamento quando assumeva l'incarico.

Le cose sono cambiate con il Trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993. Dopo anni di richieste per avere voce in capitolo nella nomina dell'esecutivo dell'UE, il Parlamento europeo ha ottenuto il diritto di votare sull’intera Commissione.

Le prime audizioni formali si sono svolte nel gennaio 1995 e si sono concluse con un voto di approvazione per la Commissione di Jacques Santer.

Il successivo Trattato di Amsterdam, entrato in vigore nel 1999, ha conferito al Parlamento l’autorità di approvare il Presidente della Commissione.

Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, ha chiarito i criteri da utilizzare nella selezione dei membri della Commissione. I commissari devono dimostrare competenze generali e indipendenza, ma anche impegno europeo.



Controllo sempre più approfondito


Già dalle prime audizioni, le commissioni parlamentari incaricate di valutare i candidati sollevarono critiche sui casi in cui i candidati alla carica di commissario mostravano una mancanza di conoscenze specialistiche nel portafoglio assegnato o si mostravano riluttanti a prendere impegni politici.
Questo ha portato, nelle audizioni successive, a una preparazione più accurata da parte dei commissari designati, i quali hanno presentato piani più dettagliati riguardo ai settori politici di competenza.
Questa tendenza ha evidenziato il crescente ruolo del Parlamento, che ha assunto un'importanza sempre maggiore nel garantire che i candidati fossero sottoposti a standard elevati.
Oggi, il Parlamento registra gli impegni dei commissari ed effettua un monitoraggio dei progressi durante l'intero mandato della Commissione, per verificare se realizzino effettivamente quanto promesso.
Il Parlamento può anche organizzare una "audizione di controllo speciale" per interrogare uno o più commissari su questioni politiche di rilievo.




Impatto delle audizioni sulla composizione della Commissione

 

Nel corso degli anni, il Parlamento ha dimostrato di essere pronto a richiedere la riorganizzazione dei portafogli o la sostituzione di candidati che presentano potenziali conflitti di interesse o che non riescono a convincere gli eurodeputati durante le audizioni.

Già nel 2004, José Manuel Barroso ha sostituito due commissari: l'italiano Rocco Buttiglione, candidato a commissario per la giustizia, la libertà e la sicurezza, e Ingrīda Ūdre, dalla Lettonia, candidata a commissario per la fiscalità, per ottenere l’approvazione del Parlamento per la sua Commissione. Barroso ha anche cambiato il portafoglio di László Kovács, dall’Ungheria, dall’energia alla fiscalità.

Rumiana Jeleva, candidata della Bulgaria a commissario per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, ha dovuto ritirarsi nel gennaio 2010 dopo la sua audizione in Parlamento.

Nel 2014, la candidata slovena Alenka Bratušek non ha ottenuto il sostegno per il ruolo di vicepresidente della Commissione per l'unione energetica, il che ha portato a una riorganizzazione dei portafogli. Dopo le critiche degli eurodeputati, il portafoglio del candidato ungherese Tibor Navracsics è stato modificato, passando dalla cittadinanza all’istruzione, cultura, gioventù e sport.

Nel corso delle audizioni del 2019, la commissione giuridica del Parlamento sollevò preoccupazioni su potenziali conflitti di interesse a seguito di un attento esame delle dichiarazioni sugli interessi finanziari di László Trócsányi, candidato ungherese a commissario per la giustizia, e di Rovana Plumb, candidata rumena a commissario per i trasporti.

Pochi giorni dopo, Sylvie Goulard, commissaria designata francese per il mercato interno, non ha ottenuto il sostegno degli eurodeputati delle commissioni per il mercato interno, l’industria, la ricerca e l’energia. I tre candidati - Trócsányi, Plumb e Goulard - vennero stati sostituiti prima che il Parlamento desse la propria approvazione alla Commissione guidata da Ursula von der Leyen.