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Verificare il corretto impiego del danaro del contribuente

Allorché la Commissione Santer è stata costretta alle dimissioni nel 1999, l'onda d'urto si è propagata in tutta Europa. Le dimissioni dei 20 Commissari hanno fatto seguito alla segnalazione, da parte della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, di irregolarità nell'aggiudicazione di contratti ad imprese esterne e dell'assenza di una reazione tempestiva e adeguata da parte della Commissione a tale segnalazione. Quattro anni più tardi, richiamando la Commissione europea per gravi carenze riscontrate presso l'Ufficio statistico della Comunità (Eurostat), la commissione per il controllo dei bilanci ha nuovamente ha dimostrato come fosse necessario un organo comunitario di sorveglianza finanziaria.

Ogni anno il Parlamento europeo è chiamato a valutare il modo in cui la Commissione ha gestito il bilancio dell'Unione. In aprile esso si pronuncia su una risoluzione per decidere se chiudere o meno i conti dell'UE, una procedura nota come "concessione del discarico". I deputati al Parlamento europeo possono in tal modo approvare o disapprovare il modo in cui sono stati spesi i fondi dell'UE. La Commissione è tenuta a reagire a tutte le osservazioni o raccomandazioni contenute nella risoluzione del Parlamento. Se il Parlamento conclude che vi siano dei problemi gravi, può decidere di rinviare la concessione del discarico. A questo punto la Commissione deve agire senza indugio per risolvere i problemi segnalati.

Effetti delle raccomandazioni del Parlamento

Con le proprie raccomandazioni formulate nelle risoluzioni sul discarico, il Parlamento è riuscito a migliorare notevolmente la gestione del danaro del contribuente europeo. A seguito delle dimissioni della Commissione Santer, sono state rese più rigorose le norme che disciplinano l'aggiudicazione di contratti ad imprese esterne. All'inizio del medesimo anno, su insistenza del Parlamento, è stato istituito l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), di cui è stata garantita l'indipendenza. Sebbene la Commissione disponesse già di un'unità incaricata della lotta contro le frodi ai danni dei fondi comunitari, nel 1997 risultava ormai chiaro che le irregolarità all'interno delle istituzioni europee avevano assunto proporzioni tali da rendere necessario un nuovo organismo che potesse svolgere indagini indipendenti presso le istituzioni stesse.

Inoltre il Parlamento è da molto tempo convinto che è necessario istituire la figura del "procuratore europeo" al di sopra dell'Ufficio europeo antifrode, in quanto l’OLAF dispone soltanto di competenze investigative. I procedimenti giudiziari, infatti, sono di competenza delle autorità nazionali e l'OLAF non può far altro che aspettarne gli esiti. La proposta di creare la figura di un procuratore europeo è stata recepita nel progetto di Costituzione elaborato dalla Convenzione europea.

Le raccomandazioni del Parlamento in merito al discarico si sono altresì tradotte in una più accurata verifica della spesa agricola e, tra le altre cose, in un potenziamento del personale della Commissione adibito a tale compito. La Commissione inoltre sta instaurando un nuovo sistema contabile, dopo che il Parlamento aveva evidenziato le carenze del precedente metodo.

Soltanto in un'occasione, nel 1998, il Parlamento si è rifiutato di concedere il discarico e ciò ha portato alle dimissioni della Commissione. Il rifiuto di concedere il discarico non ha implicazioni giuridiche, ma può essere interpretato come un avvertimento politico. Nel 1998, in seguito al rifiuto dell'Aula di concedere il discarico, un gruppo di esperti indipendenti è stato incaricato di svolgere indagini che hanno confermato i sospetti di frode e cattiva amministrazione. Le conclusioni di tale gruppo sono risultate così gravi da costringere l'intera Commissione a rassegnare le dimissioni.

Romano Prodi, successore di Jacques Santer alla Presidenza della Commissione, e il suo vicepresidente, Neil Kinnock, hanno promesso una profonda riforma dell’apparato della Commissione. Ciò nondimeno, a seguito di indagini e audizioni della commissione per il controllo dei bilanci, nel 2003 la Commissione è stata costretta a riconoscere che erano state commesse gravi irregolarità presso il proprio Ufficio statistico (Eurostat) e a adottare drastiche misure per far fronte a una tale situazione.

Relazioni annuali della Corte dei conti europea

Il lavoro della Corte dei conti europea costituisce un importante strumento per garantire un'efficace verifica finanziaria. L'istituzione, che ha sede a Lussemburgo, effettua revisioni indipendenti delle entrate e delle spese dell'Unione. La Corte valuta quindi il metodo con cui le istituzioni e le agenzie dell'UE svolgono il proprio lavoro e verifica se le operazioni finanziarie sono state correttamente registrate, eseguite e gestite, alla luce della legislazione e delle regolamentazioni comunitarie.

La Corte constata ormai da diversi anni nelle proprie relazioni annuali che le irregolarità riguardano il 5% delle spese comunitarie. Le frodi rappresentano soltanto un aspetto minore di tali irregolarità, che sono imputabili per lo più a problemi quali l’incorretta compilazione dei moduli per le domande. Inoltre, la Commissione stessa può esserne ritenuta direttamente responsabile in misura alquanto ridotta, giacché circa l'80-85% dei finanziamenti comunitari è gestito e controllato dalle amministrazioni nazionali e locali degli Stati membri.

Divisione del lavoro

In ragione della complessità del bilancio dell'Unione europea, i singoli membri della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo si specializzano in determinate politiche comunitarie e preparano la risposta del Parlamento alle relazioni speciali della Corte dei conti inerenti al loro settore. Essi, spesso, stilano dei documenti di lavoro tesi ad orientare gli altri deputati che hanno la responsabilità generale per il discarico.

Oltre a verificare come la Commissione ha dato esecuzione al bilancio generale dell'UE, la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo effettua anche una valutazione della gestione finanziaria delle altre istituzioni comunitarie, quali la Corte dei conti, la Corte di giustizia, il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale nonché, ovviamente, dello stesso Parlamento europeo. Esamina inoltre il bilancio degli altri organi comunitari, quali ad esempio l'Agenzia per la salute e la sicurezza sul lavoro, l'Agenzia per l'ambiente, il Centro di traduzioni, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, l’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia, l’Agenzia per la ricostruzione del Kosovo e il Mediatore europeo.



  
Relatori:
  
Discarico 1997: Lousewies van der Laan (ELDR, NL), ex deputato al Parlamento europeo
Discarico 1998: Gabriele Stauner (EPP-ED, D)
Discarico 1999: Freddy Blak (GUE/NGL, DK)
Discarico 2000: John Joseph McCartin (EPP-ED, IRL)
Discarico 2001: Paulo Casaca (PES, P)
Discarico 2002: Juan José Bayona de Perogordo (EPP-ED, E)
Discarico 1996 (mancata concessione del discarico da parte del PE): James E.M. Elles (EPP-ED, UK)
Lotta alle frodi ai danni della Comunità: tutela penale degli interessi finanziari comunitari, creazione di una procura europea: Diemut R. Theato (EPP-ED, D)
Lotta alle frodi: indagini dell'OLAF: Herbert Bösch (PES, A)
Seguito da dare alla seconda relazione del Comitato di esperti indipendenti: Michiel van Hulten (PES, NL)
Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF)
Corte dei conti europea
  
Gazzetta Ufficiale – atti definitivi:
  
Discarico 1997 – Testo approvato dal PE
Discarico 1998 – Testo approvato dal PE
Discarico 1999 – Testo approvato dal PE
Discarico 2000 – Testo approvato dal PE
Discarico 2001 – Testo approvato dal PE
Discarico 2002 – Procedura non ancora ultimata
Discarico 1996 (mancata concessione del discarico da parte del PE) – Testo approvato dal PE
Lotta alle frodi ai danni della Comunità: tutela penale degli interessi finanziari comunitari, creazione di una procura europea – Testo approvato dal PE
Lotta alle frodi: indagini dell'OLAF
Seguito da dare alla seconda relazione del Comitato di esperti indipendenti – Testo approvato dal PE

 

 

 
  Publishing deadline: 2 April 2004